Ci si sveglia con un cielo nuvoloso che man mano con lo scorrere delle ore diventa sempre più nero. Poi comincia nel pomeriggio la pioggia che si fa sempre più intensa, accompagnata da raffiche di vento sempre maggiori. Ed in questo turbinio due zone della città sono attraversate da due Trombe d’Aria o nel gergo più comune da tutti noto ed utilizzato, Tornado.

Questo non è l’inizio di un racconto fantasy o di un film, ma purtroppo quanto accaduto. Ma facciamo un po’ di chiarezza.
Le espressioni “tornado” e “tromba d’aria” sono sinonimi. È sbagliato quindi pensare che un tornado sia una tromba d’aria molto più forte, sono concettualmente la stessa cosa. Per semplice abitudine, in Italia fenomeni del genere vengono chiamati Trombe d’Aria, in altre parti del mondo si preferisce usare l’espressione Tornado (Twister in inglese).

Cos'è la tromba d'aria o Tornado

La “tromba” è una colonna d’aria, visibile o meno, che ruota violentemente al di sotto di una nube temporalesca chiamata cumulonembo (ossia una nube che partendo dai 2000 mt alle nostre latitudini, si alza sino a raggiungere i 12000 mt per poi espandersi in orizzontale dando luogo ad una sommità a forma di incudine. La base del cumulonembo è scura, a volte quasi nera, con sfumature che possono andare dal verde al giallo soprattutto quando causa grandine. All’interno del cumulo si hanno correnti ascensionali di forte intensità, anche di 40 m/s, ed analoghe correnti discendenti al loro esterno, nonché grossi accumuli di elettricità statica, che possono dare luogo ai fulmini. Allo scoppiare del temporale, nella zona interna si forma una fortissima discendenza, mentre nelle zone circostanti prosegue l’ascendenza; quindi, si verifica un forte vento al suolo che spesso solleva visibilmente foglie e polvere nella zona circostante al fenomeno).
Il fenomeno non è facilmente classificabile né prevedibile, in quanto il verificarsi di un tale evento, non ha relazioni cronologiche con vento “normale”, pioggia, grandine e fulmini: possono essere presenti indifferentemente prima, durante o dopo tutti questi elementi.

Le Trombe d’Aria sono associate quasi sempre a temporali estremamente violenti (supercelle), possono percorrere centinaia di chilometri e generare venti anche fino a 500 km/h.

A ogni grado Fujita corrisponde un livello di distruttività. Si parte dall’EF0 (raffiche da 105– 137 km/h) che può danneggiare i rami degli alberi, sollevare le tegole dei tetti, fino ad arrivare all’EF5 (>322 km/h) che rade al suolo ogni cosa che trova sul suo cammino, fino a sradicare le fondamenta di case ed edifici.

I numeri delle trombe d'aria

  • elemento essenziale alla formazione è una nube temporalesca (cumulonembo) di grandi dimensioni (supercella);
  • durata media del fenomeno: circa 15’;
  • velocità di spostamento: da 30 a 80 km/h;
  • diametro del tornado: da pochi metri a 2-3 km;
    la rotazione dei venti all’interno è antioraria (emisfero nord);
  • la velocità del vento può andare dai 105 ai 300 km/h, ma dai danni sono state stimate (nessuno strumento resiste a questi venti!) velocità fino a 500 km/h e forse più.

Classificazione

La classificazione delle trombe d’aria avviene in base alla rilevazione empirica dei danni causati secondo la Scala Fujita avanzata, dal nome del professore dell’Università di Chicago che l’ha ideata nel 1971. Come per i terremoti la suddivisione avviene per gradi di distruttività del fenomeno (vedi tabella).

Grado Classificazione Velocità del vento
EF0
Debole
105–137 km/h
EF1
Moderato
138–178 km/h
EF2
Significativo
179–218 km/h
EF3
Forte
219–266 km/h
EF4
Devastante
267–322 km/h
EF5
Catastrofico
> 322 km/h

Situazione in Italia

L’Italia non è immune da questi fenomeni, in quanto in media si verificano 8-10 trombe d’aria all’anno, solitamente concentrate tra l’estate e l’autunno.
Le zone maggiormente colpite sono le aree pedemontane alpine, il Friuli-Venezia Giulia, il Ponente Ligure, le coste dall’alta Toscana e del Lazio, e la Sicilia orientale.
Di solito il mulinello ha un diametro di 50-150 metri, con venti che ruotano intorno al centro alla velocità di 100-150 km/ora, mentre l’imbuto si sposta insieme alla nube temporalesca alla velocità di circa di 30-40 km/ora.

Consigli utili e istruzioni per l'uso

  • Ricordare che oggetti e detriti cadono, ma volano anche in orizzontale;
  • Stare lontani da finestre o porte esterne, aperte o chiuse che siano: non perdete tempo a cercare di aprirle o chiuderle, non serve a nulla;
  • Stare lontani in assoluto da vetri o specchi di qualsiasi tipo;
  • Cercare rifugio in cantine, o stanze più piccole possibile al piano terra: spesso è il bagno la zona più adatta, le tubature lo possono parzialmente rinforzare e la vasca da bagno è un buon riparo in caso di crolli;
  • Rannicchiarsi e coprirsi la testa con cuscini, materassi o simili;
  • Dentro i palazzi scegliere comunque scale o stanze interne, ma mai gli ascensori;
  • All’esterno la velocità di spostamento relativamente bassa della tromba d’aria consente spesso di seguirne il percorso e di evitarla specie in auto; è però possibile che si verifichino ingorghi, per il panico; in tal caso LASCIARE L’AUTO, possibilmente non sulla strada, e allontanarsi dalla strada stessa, perché le auto vengono facilmente trascinate via;
  • Cercare rifugio in edifici solidi o in fossati o zone riparate;
  • NON fermatevi sotto i ponti: possono crollare o subire danni con caduta di detriti, possono provocare ulteriori accelerazioni del vento o comunque “convogliare” detriti al loro interno;
  • Passata la tromba d’aria non siamo subito al sicuro, perché una cellula temporalesca intensa (supercellula) può formare più trombe d’aria;
  • Ricordiamo che si può formare anche di notte, anche se con molta minore frequenza, ed è pertanto maggiormente pericolosa, in quanto non si vede e può essere difficile evitarla;
  • Ha un rumore fortissimo, simile ad un treno, o a un jet in decollo, o anche ad una grande cascata.

Fortunatamente questi “mostri” meteorologici hanno durata breve (difficilmente oltre i 30 minuti), riuscendo così a percorrere solitamente distanze limitate, in media 5-10 km. La rarità del fenomeno e la ristretta area da esso interessata fanno sì che la probabilità che un dato luogo sia investito da una tromba d’aria risulti molto bassa, ma purtroppo non del tutto remota.

 

Infine sottolineiamo il fatto che questi fenomeni sono difficilmente prevedibili e negli anni è prevista una loro intensificazione a causa degli squilibri apportati dal surriscaldamento globale.

Autori: Dott. Diego Tasselli e Dott. Stefano Ricci- Halminak S.R.L CEO e Responsabile Dipartimento Meteorologia e Climatologia

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