Leggende greche e romane
Ade invaghito di Persefone, figlia della dea Demetra, la rapì portandola via dalla madre che per la tristezza portava autunno e inverno (e con essi la carestia) agli uomini, mentre al ritorno della figlia dal regno degli inferi, regalava la primavera e l’estate quando rivedeva la figlia. Purtroppo, Ade costrinse Persefone a mangiare dei chicchi di melagrana e, siccome un’eterna legge del destino stabiliva che chi avesse mangiato nella casa del marito alcuni chicchi di questo frutto presto avrebbe fatto ritorno, Persefone era costretta a tornare nel regno di Ade. Poi Zeus stabilì che Persefone avrebbe vissuto mezzo anno con la madre e mezzo anno con il marito (alternanza delle stagioni).
Leggenda contemporanea
Nella storia “recente” il modo di dire deriva dal tramandarsi della storia di una merla con uno splendido e candido piumaggio, la quale aspettava di uscire dal suo nido in cerca di cibo. Il mese di Gennaio però, sembrava prenderla in giro; in quanto freddo e ombroso aveva sempre il terreno gelido. Stanca di questa situazione, quindi, la merla decise di fare provviste sufficienti per un mese e di rinchiudersi al riparo all’interno del suo rifugio per tutti i 28 giorni di Gennaio. L’ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato gennaio ed essere riuscita a scampare all’inverno, uscì dal suo nido ed iniziò a cantare vittoriosa. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni al “collega” Febbraio (29, 30 e 31), “i Giorni della Merla” scatenandosi con bufere di neve, vento, gelo e pioggia. La merla, si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando l’ultimo giorno uscì, si accorse che il suo candido piumaggio era diventato nero a causa del fumo. Da quel giorno quindi, la merla dovette fare i conti con le piume nere, e i tre giorni di Gennaio sono sempre stati i più freddi.